Nel governo dei draghi, tasse e reddito di cittadinanza

Competenza, Passione e un cuore che batte a Destra.

Nel governo dei draghi, tasse e reddito di cittadinanza

Mentre infuriano le polemiche sull’obbligo/non obbligo vaccinale e sul “pass” verde per lavorare e prendere il caffè, l’opinione pubblica distratta finisce per non occuparsi della realtà economica e sociale, con il rischio di subire senza reagire.

Siamo nel pieno dell’iter parlamentare della legge di bilancio ed ancora una volta ci prendono in giro. Si parla di taglio del “cuneo fiscale” e diminuzione della pressione fiscale a carico di lavoratori, pensionati e partite IVA, ma è aria fritta. Innanzitutto, le entrate tributarie in Italia sono salite di oltre il 10 per cento nei primi tre trimestri dell’anno: una percentuale assai superiore alla ripresa del PIL post emergenza sanitaria. Dunque, le tasse sono aumentate, trascinate dal pesante rincaro dell’energia, su cui grava l’effetto moltiplicatore dell’IVA.

La risposta del Governo è lo stanziamento di altri miliardi per il reddito di cittadinanza, una misura assistenziale che scredita il valore sociale del lavoro e si presta a gravi abusi.

Per i contribuenti, solo le briciole, e non è neppure certo. Circolano bozze che offrono ben poco respiro ai tartassati. Tutt’al più, avremo una diminuzione di due punti dell’assurda aliquota IRPEF del 38% per i redditi tra 28mila e 55 mila euro. Una presa in giro che non allevierà i redditi più bassi e non consentirà a quelli medi di alimentare i consumi e dare fiato all’economia in ginocchio da due anni.

Un’altra occasione perduta, un altro errore politico, economico e persino morale :

pagano chi non lavora, torchiano con le tasse tutti gli altri!

E’ sempre più urgente un cambio di passo: serve un governo di destra sociale.