Green Pass, Vaccini e burocrazia: la saga!

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Green Pass, Vaccini e burocrazia: la saga!

Episodio 1 – “Anakin” è risultato positivo qualche giorno prima di Natale: è vaccinato con 2 dosi, ha solo un po’ di febbre che perdura per due sere. Dal terzo giorno è asintomatico. Trascorsa una decina di giorni, viene contattato dalla ASL, risponde a domande di routine – sì, sono vaccino con 2 dosi; no, non ho alcun sintomo a partire dal terzo giorno, quando feci la segnalazione; sì, posso recarmi in macchina a Quarto per effettuare il tampone… – e gli si annuncia sarà nuovamente chiamato per effettuare il tampone.
Anakin per pura curiosità controlla il GP ogni due giorni. Dal 23 dicembre, quando riceve dall’ASL il risultato del tampone, il documento risulta sempre valido.
I giorni passano e nessuno lo chiama. Avevano detto il 2, ma essendo domenica, potrebbe essere plausibile sia slittato. Prova a contattare il numero verde e quello del centro. Nessuno risponde oppure risulta occupato.GP sempre attivo.
Ieri sera, prova a prendere la macchina ed a recarsi al punto. Sono le 17. Trova chiuso.
(Finalmente) questa mattina il GP risulta NON valido. Attimo di riflessione: nel periodo in cui sarebbe dovuto essere maggiormente contagioso, avrebbe potuto recarsi ovunque – non lo ha fatto, ovviamente – oggi, a distanza di 12 giorni, in attesa di un tampone in ritardo e quando ormai il decorso è probabilmente passato (la carica positiva era minima, si legge nel referto) è bloccato. Benissimo, ci mancherebbe. Giusto aspettare il “via libera”, ma se questi sono i tempi, c’è da sospettare che dopo il tampone la Carta Verde non sia aggiornata tempestivamente. Ed Anaki non è un dipendente, non ha mutua e non può lavorare solo e sempre in smart-working. 
 
 
Episodio 2 – “Padme” è in vacanza in provincia di Savona. Prima di partire, conscia il GP sarebbe scaduto a fine dicembre, chiede se sia possibile fare il booster in Liguria. Risposta affermativa. Comincia a chiamare per prendere appuntamento. Le rispondono di scrivere una mail. A Milano, al telefono, fanno tutto, qui semplicemente risolvono chiedendo di scrivere… Provvede, senza fortuna. Inizia la ricerca del punto dove poter effettuare la terza dose. In farmacia le dicono di non aver posto fino al 24 febbraio. Un’altra richiede comunque la prenotazione dal sito della Regione, che le propone marzo. Alla fine, le viene suggerito da un’amica di recarsi a Savona dove vengono effettuati vaccini anche senza prenotazione. La fila scorre piuttosto veloce, sicuramente più rapida di quella dei prenotati (!), passa un’ora ed è il suo turno. Si siede. Quando il dottore vede il luogo di residenza, le sconsiglia l’inoculazione: altri come lei si sono sottoposti al vaccino, ma non hanno mai ricevuto il Green Pass. E’ bloccata, non può viaggiare, né circolare serenamente. Quindi, a fronte dell’obbligo (seppur indiretto), delle restrizioni e della buona volontà, non solo non c’è modo di compiere l’atto “imposto”, ma pure scopre che le Regioni non parlano tra loro. Alla faccia del fascicolo sanitario. Che il Liguria funziona, ma tra ospedali del territorio. Il collegamento extra territoriale è invece assente, totalmente, ovunque.
 
Episodio 3 – “Luke” – 13 anni –  fa parte di una famiglia risultata positiva: mamma, sorella e lui. Dopo circa 15 giorni, l’ASL ripropone il tampone per tutti e 3. La comunicazione della negatività non giunge per tutti: nel caso di mamma e “Leia” il medico di famiglia provvede alla certificazione di guarigione, poiché il GP, a distanza di giorni, non viene rivalidato. Luke, invece, non ha alcun riscontro. Vani i tentativi di chiamata, impossibile il medico possa agire come per i parenti, non avendo certezza della negatività. Luke è stato dimenticato? Il suo risultato evidentemente non inserito a sistema (?)
 
Queste sono solo 3 storie tra le tante vissute da amici e conoscenti nella saga “Vax Wars”…