Centro Sociale Buridda
Sconcertante appello di docenti e studenti universitari contro la riqualificazione dell’ex facoltà di magistero di corso Monte Grappa a Genova.
Dopo anni di degrado, occupazione e illegalità tollerata del sedicente Centro Sociale Buridda, l’ateneo genovese, proprietario dell’ immobile, ha finalmente deciso di riprendersi l’immobile per destinarlo a Casa dello Studente. Potremmo eccepire sulla destinazione d’uso, ma ciò che conta è che un edificio di quell’importanza, di quel pregio, testimonianza di una feconda stagione architettonica, sia finalmente sgombrato dagli occupanti. Basta illegalità, basta scempio di una proprietà di grande pregio. Il degrado è visibile a tutti, prova di una decadenza civica e di un’incultura impressionanti. Ora leggiamo un grottesco appello a difendere la ” cultura alternativa”. Spiace trovare la firma di docenti. Un brutto segno dei tempi. In che consisterebbe, poi, la cultura alternativa? Nei penosi graffiti, negli slogan violenti e offensivi che fanno pessima mostra di sé, nell’ appropriazione indebita? O nel baccano, nel probabile consumo e spaccio di prodotti senza controllo, nell’illegalità e nel ” casino” continuato, per usare un termine facilmente comprensibile agli occupanti? Con l’aggravante che la facoltà di magistero, ora bivacco di prevaricatori, sta anche nei libri di architettura come esempio di stile. Alla cultura alternativa preferiamo la cultura senza aggettivi, l’unica vera. Tutto il sostegno all’Università nel recupero e riqualificazione di un importante edificio che è anche un documento storico. Tutta la riprovazione a chi difende l’illegalità.
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