ANGELISMO : ultima frontiera
Una volta c’erano solo i Buonisti. Ecco la definizione data nel libro Dizionario del Politicamente Corretto e della Neolingua di R. Pecchioli: “Il Buonismo è l’ostentazione di falsa bontà, in particolare nei confronti degli immigranti, di varie “minoranze” e sempre più spesso anche di chi commette reati”. Il sogno dei Buonisti è la gestione di una società globale in tutti i suoi aspetti. Un Buonista non può essere tale se non disprezza chi Buonista non è (secondo il suo insindacabile giudizio).
É fondamentalmente un razzista e un intollerante. Guarda l’avversario tra il patetico e il disgusto: come un sapiens potrebbe guardare un gruppo di babbuini durante un atto di cannibalismo. Un Buonista rifiuta il dibattito con chi è culturalmente e geneticamente inferiore. Lo emargina, lo considera uno spettacolo da circo. Lo relega fuori dall’agone politico. Insomma il Buonista si ritiene la Via, la Verità e la Luce. Ma cosa succede quando il Buonista sente la “chiamata” del Dio Progressista?? Diventa ANGELISTA, cioè ritiene seriamente di essere San Michele Arcangelo che deve sconfiggere Satana. Si sente un Angelo pure e incorruttibile, che può (e deve) combattere l’intransigenza con l’intransigenza, l’intolleranza con l’intolleranza, il razzismo con il razzismo e la violenza con la violenza, e non certo metaforicamente. É un cavaliere del bene che “prende la croce”, pronto ai più inenarrabili massacri, al cui confronto le Crociate sembrano un compleanno di bimbi. L’Angelista crea una nuova e oliata Inquisizione giudiziaria e mediatica. Campi di concentramento sociale e gogna politica. Per lui nessuna tregua sino alla soppressione fisica dell’avversario.
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