Cassazione: Alemanno assolto. L’innocenza dopo 7 anni di calunnie!

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Cassazione: Alemanno assolto. L’innocenza dopo 7 anni di calunnie!

“La giustizia farà il suo corso” si è sentito spesso dire. E così è stato. Ma a che prezzo?

Sono passati 7 anni da quell’accusa devastante, 7 anni che non ci hanno spezzato, né piegato. 7, divenuto il numero dell’infamia, quella compiuta nei confronti di Gianni Alemanno

  • 7 anni di gogna mediatica, accuse, messa alla berlina, voltafaccia…

Ma coloro che se ne sono andati non meritano nemmeno disapprovazione, perché questa si concede a chi deluda, a chi valga e meriti rispetto.

  • 7 anni in cui forse si sperava la destra subisse uno scossone, venisse indebolita perdendo uno dei propri maggiori punti di riferimento.

Non è stato così: chi lo conoscesse, inevitabilmente stimasse, ha dovuto solo aspettare, fiducioso, sperando magistratura e inquirenti non vestissero di un colore, ma di giustizia e ricerca della verità. E la destra sociale che lui rappresenta così appieno, oggi si riscatta… finalmente!

  • 7 anni in cui ci si è sentiti soli, si è vissuto con lui un inferno fatto di indici puntati e sorrisetti maligni perfino da qualcuno che tanto gli dovesse.

Ma tutto torna e la verità è venuta fuori prepotente a reclamare la propria dignità, a ricordare come Alemanno vivesse di valori e principi.

  • 7 anni in cui l’ex sindaco di Roma, con dignità e forza d’animo non si è arreso, nonostante il duro e lungo percorso, attendendo finalmente la Cassazione emettesse la sentenza ultima: assoluzione totale.

Innocente, una parola che probabilmente suona superflua a chi sia sempre stato estraneo dal mondo in cui lo si voleva inserire con trame nascoste e giochi di incastri, quel mondo fatto di corruzione, tanto lontano dai propri principi, dalla propria morale.

  • 7 anni in cui ad ognuno di noi, veri amici e persone la cui fiducia non sia mai crollata ed il dubbio non abbia mai colto, hanno visto persone avvicinarsi e “suggerire” di non mostrare tale legame, di distaccarsi… magari per tornare oggi, quando convenga.

A loro il mio ultimo, personale pensiero: a quegli uomini piccoli piccoli che mi supplicavano affinché Alemanno, quando famoso e potente, passasse almeno 5 minuti da e con loro e che in questi anni mi hanno detto migliaia di volte che la mia scelta di lealtà si sarebbe rivelata un suicidio… a coloro che, finiti i comodi, i possibili vantaggi, gli interessi personali, hanno preferito altre strade e scorciatoie. A loro va il mio sorriso sarcastico, il mio sguardo pieno di compassione: uomini piccoli, insignificanti, cui auguro tutto il bene del mondo, una lunga vita piena di soddisfazioni e vittorie, ma che dovranno sempre convivere con il limite morale di non poter mai più dire: “non ho tradito”. Ma chissà se saranno in grado di accorgersene? Perché solo  per gli uomini veri la lealtà e la fiducia  valgono come dignità e onore…

In ultimo mi chiedo: chi pagherà per avergli tolto 7 anni di vita, per averli rovinati alla sua famiglia a chi gli volesse bene. Chi pagherà per quelle false accuse, per quell’accanimento così palesemente manovrato, dal profumo di tornaconto… chi? Ma forse Gianni nemmeno ci vuol pensare, già pronto a recuperare il tempo perso, a riprendere le battaglie in nome della moralità di fatto, non quella presunta dai propri avversari. Perché so non si arrenderà, non è spaventato come qualcuno spererebbe non essendo riuscito a rovinarlo, come di intenti… Lui riprenderà da dove ha lasciato. Ed io sarò lì, ancora, come sempre accanto a lui, insieme a tanti che in lui trovano un riferimento. Non c’è tempo per voltarsi indietro, abbiamo bisogno di lui!